ARTE E STORIA

La storia

Mille anni or sono...

immediatamente fuori della porta Samuel, che si apriva sul lato orientale delle mura pisane, sorgeva una chiesa dedicata all'arcangelo Michele, dipendente dalla cattedrale.

Qui, nel 1016, fu istituito un monastero maschile ad opera del monaco Bono, proveniente dall'abbazia emiliana di Nonantola, chiamato in città dal senior Stefano. A trent'anni dalla fondazione Bono stesso descrisse le vicende della costruzione del complesso edilizio - dall'iniziale tugurio ad una struttura "tanto perfetta da non averne di migliore nell'intera marca" di Tuscia - e della formazione del suo patrimonio.

Un evento fondamentale nella vita del cenobio fu il passaggio-tra il 1105 e il 1111 -all'Ordine Camaldolese che si stava affermando nella nostra regione per rispondere alle diffuse istanze riformatrici, promosse a Pisa dai titolari della cattedra vescovile. 

Il monastero rivesti un ruolo fondamentale nello sviluppo insediativo del suburbio orientale, il primo a travalicare il confine delle mura, e nell'organizzazione pastorale della crescente popolazione: lo provano le dipendenze ecclesiastiche dislocate in un ampio raggio, da San Lorenzo alla Rivolta all'inizio di via San Lorenzo, cui era annesso un ospedale (1089), a Santa Cecilia, fondata nel 1102, fino a San Jacopo di Mercato, nota dal 1176, i cui resti sono visibili in via Rigattieri-angolo via Sant'Jacopino. L'influenza di San Michele si estendeva anche nel territorio, ove l'ente vantava diritti sulla chiesa di San Cristoforo di Colignola e ne acquisì nel 1215 sul giovane eremo dei Santi Verano e Jacopo di Calci nell'attuale località di San Bernardo.

Tra la fine del XlI secolo e l'inizio del XIII il monastero ospitò come converso e cappellano il beato Domenico Vernagalli, appartenente a un ramo dell'importante famiglia consolare dei Casalei: sacerdote sottoposto al monastero, egli fondò nei suoi pressi un ospedale per i trovatelli e, dopo la morte avvenuta il 22 aprile 1218, ebbe sepoltura nella chiesa monastica ove il suo corpo ancora riposa sotto l'altare maggiore. 

Nel corso del Duecento il fiorente cenobio provvide alla ricostruzione e all'ampliamento della chiesa abbaziale, l'unica dotata di cripta, e mantenne una notevole vivacità spirituale e culturale nei secoli successivi fino all'età moderna: dal Cinquecento ebbe legami privilegiati con l'Università ospitandone i riti religiosi ed altri importanti avvenimenti, quali ad esempio il giuramento del corpo accademico, e come testimoniano ancora le scritte presenti sulla facciata, inneggianti alla vita studentesca. 

Nella prima metà del Settecento ricordiamo l'abate Guido Grandi (1672- 1742), insigne matematico dotato di una cultura enciclopedica, docente nello Studio pisano e promotore di una cospicua biblioteca monastica destinata, dopo la soppressione dell'ente, a costituire il nucleo principale della Biblioteca Universitaria di Pisa. 

Soppresso nel 1782, San Michele divenne l'anno successivo prioria. I complesso monastico fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1846 e dagli eventi bellici della II guerra mondiale: la chiesa fu ripristinata nel 1963 sia pure con cospicue alterazioni.

La facciata

La facciata a vela si articola in due ordini edificati in pietra calcarea di San Giuliano; sul portale principale, affiancato dai due ingressi laterali lunettati, è il tabernacolo con la Madonna col Bambino, copia dell'originale attribuito a Lupo di Francesco, custodito dal Museo Nazionale di San Matteo a Pisa. 

Fra i tre portali corrono le tracce di iscrizioni goliardiche risalenti alla seconda metà del Cinquecento, composte in occasione della nomina del nuovo Rettore dell'Università; sul lato destro, si erge il campanile in laterizio costruito da Pier Giovanni Belli nel 1676.

L'interno

L'interno, articolato in tre navate, è coperto da un soffitto ligneo a capriate intercalato da volte a vela intonacate; sulle pareti, si conservano tracce di affreschi eseguiti tra il XII ed il XIV secolo.

L'altare maggiore

Al centro del presbiterio, svetta l'altare maggiore di Giovanni Battista Vaccà - su disegno di F.Melani (1733) - qui trasferito dalla chiesa pisana di S.Lorenzo alla Rivolta, ente ecclesiastico dal quale proviene anche il dipinto con la Madonna col Bambino e i Santi di Baccio Lomi.

Sulla parete di fondo si apre la vetrata figurata con San Michele Arcangelo, La Vergine e la Chiesa militante Di Mino Rosi (1959).

Il Cricifisso marmoreo

L'altare della navata sinistra del 1811 ospita il Crocifisso marmoreo di Nino Pisano, proveniente dal portale sinistro del Camposanto Monumentale di Pisa e donato alla chiesa di San Michele nel 1794.

Il Crocifisso dei giovani

Questo Crocifisso ha una storia più recente: è stato donato personalmente da Sua Eccellenza Giovanni Paolo Benotto, Arcivescovo di Pisa, ai giovani della città. 

I giovani, grazie a questo dono, organizzano l'oramai conosciutissimo "Volto nella notte" nella chiesa di San Michele in Borgo. Questo appuntamento, nel corso degli anni,  si è consolidato come uno dei più partecipati dalla componente giovanile della città di Pisa, che si ritrova in centro. Davanti al Crocifisso, in una atmosfera suggestiva/emozionale, è sempre possibile confessarsi e trovare ascolto presso i numerosissimi sacerdoti presenti.

Il calendario degli appuntamenti annuali è pubblicato sulla nostra Home Page, ma anche sul sito della Pastorale Giovanile di Pisa.

La Madonnina di Borgo

Difficile dire quanti pellegrini, fedeli, turisti, parrocchiani e pisani si siano fermati proprio qui, davanti alla Madonnina di San Michele in Borgo, per accendere una candela di devozione. La certezza però è che moltissimi si portano a casa una fotografia di questa Madonna, che ogni giorno ci appare sotto una "luce" diversa, finendo anche nel profilo Instagram di una band americana! 

Nella lunetta del portale a sinistra dell'ingresso maggiore è affrescato San Michele Arcangelo (inizio del XIV secolo). 

Nella lunetta del portale a destra dell'ingresso maggiore è dipinta l'effige del Beato Domenico Vernagalli, opera di Antonio Fascetti del 1996.

Le virtù cardinali

Come un tesoro nascosto, sopra il confessionale della navata destra, la raffigurazione delle quattro virtù umane principali, di Aurelio Lomi: 

Pulpito

Lastre marmoree pertinenti al pulpito romanico della chiesa di San Michele in Borgo, conservate presso il museo nazionale di San Matteo a Pisa.